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Il Salame di Barba Nane: la nostra storia di emigranti portatori non solo di braccia forti,ma anche di cultura,non ultima quella agroalimentare

Nel 1850 Barba Nane, muratore, partì da Budoia per l'Ungheria in cerca di fortuna.

A Budapest, quando andava a lavoro, si preparava il panino di mezzogiorno con il salame che faceva da sè durante i freddi inverni (la tradizione del purcit faceva parte del bagaglio, pieno molto più di ricordi che non di oggetti, portato da Budoia).
…fetta dopo fetta, panino dopo panino, le sue gustose merende, offerte poi anche agli amici, erano talmente buone e apprezzate che Barba Nane smise di fare il muratore per dedicarsi unicamente all'antica arte degli insaccati.

Più tardi da Frisanco partirono per l'Ungheria anche i 3 giovani fratelli Dozzi.
Qui conobbero Barba Nane.
Anzi, uno di loro, Bepi, ne sposò la figlia. Bepi Dozzi, insieme ai fratelli, divenne così un collaboratore del suocero nella nascente impresa norcina.
In breve tempo, Barba Nane e i tre frisanchini avevano acquistato il monopolio degli insaccati di tutti i Balcani.

Da allora in poi, la ricetta del salame di Barba Nane fu tramandata di generazione in generazione, fino a tornare nella pedemontana pordenonese, da dove era partita.Qui, tutta l'esperienza della Macelleria Noè Antonini ha esaltato, nella sua produzione, la tradizionale bontà di questo salame artigianale.
E così la storia continua sulle nostre tavole...

Ingredienti di questa bontà: la cultura del salame stagionato, la nostra storia di emigrazione, l'inventiva friulana e l'impegno di Barba Nane e dei fratelli Dozzi e tutta l'esperienza della Macelleria Noè Antonini.